Analisi delle Acque di Scarico: un Passaggio Fondamentale per Tutelare l’Ambiente e la Conformità Normativa
Nel contesto della sostenibilità ambientale e della responsabilità industriale, le analisi delle acque di scarico rappresentano una pratica essenziale per monitorare e controllare l’impatto delle attività produttive sull’ambiente. Che si tratti di uno stabilimento industriale, un laboratorio, un’attività artigianale o una struttura sanitaria, la gestione corretta delle acque reflue è un requisito imprescindibile per garantire il rispetto delle normative vigenti e contribuire alla salvaguardia delle risorse idriche.
Cosa sono le acque di scarico?
Con il termine “acque di scarico” si fa riferimento a tutte quelle acque che, dopo essere state utilizzate in processi civili o industriali, vengono immesse in un sistema fognario, in un corpo idrico superficiale o nel suolo. Le acque reflue possono essere classificate principalmente in:
- Acque reflue domestiche: provenienti da abitazioni, cucine, servizi igienici.
- Acque reflue industriali: generate da processi produttivi e contenenti sostanze chimiche specifiche.
- Acque meteoriche di dilavamento: derivanti dalla pioggia che scorre su superfici impermeabili, portando con sé inquinanti.
Perché analizzare le acque di scarico?
Le analisi sono fondamentali per:
- Verificare la conformità ai limiti di legge stabiliti dal D.Lgs. 152/2006.
- Prevenire sanzioni in caso di superamento dei parametri consentiti.
- Monitorare l’efficienza degli impianti di depurazione e trattamento.
- Ridurre l’impatto ambientale delle attività industriali.
- Favorire un uso più consapevole delle risorse idriche.
Cosa viene analizzato?
I parametri analitici richiesti dipendono dalla tipologia di attività e dall’autorizzazione allo scarico (come l’AUA, Autorizzazione Unica Ambientale). In genere, i principali parametri controllati sono:
- Parametri chimico-fisici: pH, temperatura, conducibilità, solidi sospesi.
- Parametri organici: COD (domanda chimica di ossigeno), BOD5 (domanda biochimica di ossigeno), tensioattivi.
- Metalli pesanti: piombo, rame, zinco, nichel, cadmio, cromo, mercurio.
- Microinquinanti: idrocarburi, fenoli, solventi clorurati.
- Parametri microbiologici (quando richiesti): coliformi, E. coli.
Il campionamento deve essere rappresentativo dello scarico e, in molti casi, viene effettuato su più punti e in diversi momenti per coprire tutte le possibili variabilità.
Con quale frequenza devono essere effettuate le analisi?
La frequenza delle analisi viene stabilita dall’autorità competente al momento del rilascio dell’autorizzazione allo scarico. In genere, è prevista una cadenza annuale o semestrale, ma può variare a seconda della pericolosità dello scarico o della presenza di sostanze prioritarie. In alcuni casi, sono previsti monitoraggi in continuo tramite strumentazione dedicata.
Il ruolo del laboratorio di analisi
Il nostro laboratorio, accreditato e attrezzato con strumentazioni all’avanguardia, è in grado di:
- Eseguire campionamenti rappresentativi in campo secondo la normativa vigente.
- Effettuare analisi chimiche e microbiologiche in tempi rapidi e con affidabilità certificata.
- Fornire consulenza tecnica per la valutazione dei risultati e per eventuali interventi correttivi.
A chi sono rivolte queste analisi?
Le analisi delle acque di scarico sono rivolte a:
- Industrie manifatturiere
- Aziende del settore agroalimentare
- Officine meccaniche e galvaniche
- Strutture sanitarie e laboratori
- Imprese artigiane e attività commerciali con scarichi produttivi
Conclusione
Controllare le acque di scarico non è solo un obbligo normativo, ma un impegno verso la tutela dell’ambiente, della salute pubblica e della sostenibilità aziendale. Investire in monitoraggi regolari significa evitare sanzioni, ottimizzare i processi e migliorare l’immagine aziendale nei confronti della comunità e degli stakeholder.